Mi sono rifiutata di leggere un libro,
anzi due.
Erano una coppia di romanzi proposti da
Amazon di un’autrice mai sentita prima.
Non mi sono interessata di conoscere il
genere né la trama di questi libri.
Mi sono rifiutata di leggerli solo per
il titolo, che vi mostro nell’immagine postata qui sotto.
No, non è ammissibile nel 2020 che un
libro (pubblicato per giunta con una casa editrice a pagamento, mi sono
informata) abbia per titolo “Duologia sullo strozzino”.
Chi è più ignorante: l’autrice, il
traduttore, il revisore o la casa editrice?
Santo iddio, da che parte devo
cominciare?
Partiamo dal minore dei mali, ovvero “sullo
strozzino”.
Sullo? Semmai “dello strozzino”.
Non è un “saggio sull’arte illegale dell’essere
strozzini nel 2020”, è un romanzo che parla di uno strozzino perciò la
scrittrice e l’editore avrebbero dovuto optare per la locuzione “dello
strozzino”.
E duologia?
Io vorrei tanto sapere chi è l’ignorante
che ha concepito questa parola.
Ho provato a cercare su google e non ho
trovato risposta.
Vorrei saperlo giusto per potergli
stringere la mano e dirgli che è sul serio un fautore della rovina della lingua
italiana.
NON SI
DICE DUOLOGIA, SI DICE DILOGIA!
Deriva dal greco, accidenti, leggete
anche la definizione della Treccani se non mi credete!
Mi sento quindi in dovere di condividere
con tutti (scrittori, recensori, revisori, editori, bookblogger, lettori…) questo
utile vademecum:
-DILOGIA: insieme di due opere dello
stesso autore che svolgono uno stesso tema.
-TRILOGIA: insieme di tre opere dello
stesso autore che svolgono uno stesso tema.
-TETRALOGIA: insieme di quattro opere dello
stesso autore che svolgono uno stesso tema. Al limite si può tollerare l’uso
del disonorevole ma seppure accettabile termine “quadrilogia” (che non vedrete
mai su questo blog).
-PENTALOGIA: insieme di cinque opere dello
stesso autore che svolgono uno stesso tema.
-ESALOGIA: insieme di sei opere dello
stesso autore che svolgono uno stesso tema.
-SAGA: insieme di opere dello stesso
autore che svolgono uno stesso tema.