TITOLO:
Phantomatìk
AUTORE: Gianluca Agomeri
GENERE: Thriller
CASA EDITRICE: GDS Edizioni
AUTORE: Gianluca Agomeri
GENERE: Thriller
CASA EDITRICE: GDS Edizioni
Trama:
La criminalità organizzata si sta
rafforzando e i Servizi Segreti faticano a seguirne le tracce.
Un misterioso giustiziere mascherato
dalla forza sovrumana, nel frattempo, combatte una battaglia personale contro
la malavita. Eroe o fuorilegge?
È il dilemma che presto dovrà affrontare
Miriam Piccoli, agente operativo dell'Intelligence il cui destino si intreccerà
con quello del superuomo dall'identità sconosciuta. Intanto, la temuta banda
criminale della Signora si prepara a colpire...
Miriam è una donna non esattamente
femminile.
Ama dimostrarsi dura, decisa, indossa
tute da ginnastica come scudo contro il mondo e dona tutta se stessa alla lotta
contro il crimine.
È molto convinta di se stessa e vede il
mondo tutto bianco o tutto nero, finché un misterioso eroe mascherato un giorno
accorre in suo soccorso e la salva da una brutta situazione.
Il suo collega Mimmo lo chiama
scherzosamente Phantomatìk, altri credono sia un assassino poiché spesso arriva
a uccidere i criminali pur di fare giustizia.
Ci muoviamo così, in un romanzo che
sembra in parte ispirato a un fumetto e in parte alla serie di film “Il
giustiziere della notte” con Charles Bronson, con donne “con gli attributi” e
un po’ troppo somiglianti agli uomini (un’eroina per essere tale non necessita
necessariamente la trasformazione in “uoma”) , qualche bella riflessione piazzata
al momento giusto in modo da tenere il livello narrativo sempre alto e
un’ambientazione che sinceramente non mi ha convinta.
Ho infatti imparato, in anni di lavoro,
che un genere letterario deve molto all’area geografica e culturale in cui è
nato.
Il genere storico, per esempio, è nato
in Europa e a meno che non si parli del Far West, delle conquiste coloniali o
della Guerra Civile sarà difficile trovare un libro storico ambientato in
America.
Il thriller, e qui torniamo a noi, è
nato in America. Pertanto ha ambientazioni di ampio respiro, grandi città, FBI,
polizia locale, CIA, criminalità super organizzata.
Quindi perché concepire un libro (che
fra l’altro omaggia i super eroi americani) a Roma?
Non rende, mi dispiace ma non fa
emozionare come dovrebbe.
Certo, sono carini gli escamotage alla
CSI con tanto di rapporti di balistica e le analisi psicologiche dei
personaggi, ma il problema non si risolve.
Un altro appunto. L’autore a volte
inserisce interi pezzi scritti in prima persona, mentre la struttura narrativa
del libro è scritta in terza persona: sarebbe stato meglio mettere in corsivo i
pezzi in prima persona, per non creare confusione.
Rileggerei il libro? No.