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Giallo Solidago

 

TITOLO: Giallo Solidago
AUTORE:
Simone Censi
GENERE:
Giallo
CASA EDITRICE:
0111 edizioni

Trama:
Ambientato nell'entroterra marchigiano, nel piccolo paesino di Borgo Alba dove la gente non ha altro da fare che annoiarsi e di noia morire, avviene un duplice omicidio alla stazione ferroviaria. Per un caso del genere serve un Commissario che sovverta l’ordine costituito: proviamo a rovesciare la partita, prendiamo il Commissario Morelli, un incapace, un vero inetto tanto che senza il suo aiutante Segapeli sarebbe perduto.
Rispetto a tutti gli altri suoi colleghi che si fermano a mangiare nei retrobottega dei ristoranti bevendo ottimi vini, lui mangia cibo cinese d’asporto che gli viene recapitato da un corriere con gli occhi a mandorla che non perde occasione di insultarlo, beve birra in lattina ed è fedele e innamorato della moglie che lo ricambia con profondo odio a causa del trasferimento in un commissariato sperduto e comunica con lei attraverso post it gialli appesi al frigo sempre vuoto. Senza metodo, maldestro, guascone, scorretto, sarà lui a risolvere il caso o forse sarà il caso a risolvere lui?

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Un paesino che sembra uscito da una canzone di Fabrizio de André, un commissario che può fare tutto fuorché il commissario, un assistente degno di Hercule Poirot con intuizioni geniali, una folla di persone una più impicciona dell’altra con così tanti scheletri da aver riempito non uno ma cento armadi... 

The Outsider di Stephen King



TITOLO: The Outsider
AUTORE: Stephen King
GENERE: Thriller, Horror
CASA EDITRICE: Sperling & Kupfer

TRAMA:
La sera del 10 luglio, davanti al poliziotto che lo interroga, il signor Ritz è visibilmente scosso. Poche ore prima, nel piccolo parco della sua città, Flint City, mentre portava a spasso il cane, si è imbattuto nel cadavere martoriato di un bambino.
Un bambino di undici anni. A Flint City ci si conosce tutti e certe cose sono semplicemente impensabili. Così la testimonianza del signor Ritz è solo la prima di molte, che la polizia raccoglie in pochissimo tempo, perché non si può lasciare libero il mostro che ha commesso un delitto tanto orribile. E le indagini scivolano rapidamente verso un uomo e uno solo: Terry Maitland. Testimoni oculari, impronte digitali, gruppo sanguigno, persino il DNA puntano su Terry, il più insospettabile dei cittadini, il gentile professore di inglese, allenatore di baseball dei pulcini, marito e padre esemplare. Ma proprio per questo il detective Ralph Anderson decide di sottoporlo alla gogna pubblica. Il suo arresto spettacolare, allo stadio durante la partita e davanti a tutti, fa notizia e il caso sembra risolto. Solo che Terry Maitland, il 10 luglio, non era in città. E il suo alibi è inoppugnabile: testimoni oculari, impronte, tutto dimostra che il brav'uomo non può essere l'assassino.


Può uno scrittore aver perso il filo con ciò che gli è più consono?
Forse sì.
È ciò che sta accadendo con i romanzi di Stephen King, a partire da Sleeping Beauties.
C’è un problema di trasparenza con i lettori.
Sembra che il Re non riesca più a connettersi con il mondo dell’orrore, che vide il suo grande trionfo con l’opera omnia IT.
Le nuove narrazioni oscillano tra il thriller, l’horror e l’indefinito.
Anche The Outsider non si sottrae a questa definizione.
Il libro parte molto bene: sembra essere un thriller promettente dove il presunto colpevole, Terry alias Coach T, viene subito arrestato dal detective Ralph Anderson.

“Ralph non aveva alcun dubbio: sapeva che avevano trovato il colpevole, ma avrebbe comunque preferito indagare ancora un po’, prima di premere il grilletto. Trovare i punti deboli nell’alibi di quel figlio di puttana, e trasformarli in voragini così grandi da farci passare un camion.
E poi, sbatterlo dentro. Nella maggior parte dei casi, sarebbe stata quella la procedura corretta. Ma non questa volta.”

L’atmosfera è tipica dei libri di King, il piccolo paesino dove tutti sanno tutto di tutti e si odiano abbastanza per sputare veleno gli uni sugli altri.
La prima parte del libro alterna interrogatori con momenti di vita quotidiana dei vari personaggi e comunicati stampa, nel tentativo di capire (nonostante ci siano prove a dimostrare il contrario) che Terry sia il colpevole.
Poi c’è un colpo di scena, anche un po’ prevedibile come molte cose nel libro, e arriva di colpo la componente horror che altro non è che un omaggio fin troppo palese a IT ma per nulla convincente.
Il nemico infatti, l’Outsider, non ha nulla alle sue spalle che lo sostenga come personaggio, non ha motivazioni solide e la sua fine è davvero prevedibile e piatta.
Rileggerei questo libro?
No, perché non è stato all’altezza delle mie aspettative.