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Solo un uomo


TITOLO: Solo un uomo
AUTORE: Francesca A. Vanni
GENERE: Romanzo storico
CASA EDITRICE: StreetLib Selfpublishing

Trama:
Sembra un giorno come tanti altri, sul monte del Golgota. 
Tre croci si stagliano contro il cielo scuro e ad una di esse è inchiodato un uomo di nome Yeshua che tutti chiamano il Re dei Giudei, il figlio di Yahweh. 
In questo breve romanzo, Francesca A. Vanni ci mostra la sua personale visione della passione di Cristo, mettendo nero su bianco quelli che forse sono stati i pensieri del Messia con sensibilità e una grande capacità introspettiva.

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Si dice che il primo libro dia un’idea di come potrà evolversi un autore, di quello che è il suo stile e il suo modo di mettersi in comunicazione con il lettore.
Si dice anche che da questo libro si può capire se l’autore avrà successo o meno.
A volte sono dicerie, altre no e nel caso di Francesca A. Vanni non è una diceria.
Questo romanzo, che per sua stessa ammissione è diventato per una serie di fortunate coincidenze il suo primo libro pubblicato, è una perla che si fa leggere dalla prima all’ultima pagina.
E visto l’argomento, non verrebbe da pensarlo perché parlare di qualcosa di delicato come la Passione di Cristo senza cadere in cliché scontati o senza annoiare non è per niente facile.
L’autrice ha deciso di dare un taglio particolare a questa breve ma intensa storia, facendo parlare in prima persona Gesù (o Yeshua, come si dice in ebraico) e rivivendo attraverso i suoi pensieri quello che è stato il suo passato fino ad arrivare al toccante finale che apre infiniti spunti di riflessione.
L’accuratezza dello stile si nota subito, così come la puntigliosità nella ricerca storica che qui si declina persino nei nomi dei personaggi che sono ebraici e non italiani.
Rileggerei questo libro? Anche subito.