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La morte nera (Serie di Owen Archer vol.5)


TITOLO: La morte nera (Serie di Owen Archer vol. 5)
AUTORE: Candace Robb
GENERE: Giallo storico
CASA EDITRICE: Piemme

Trama:
Anno del Signore 1369. Dall'ospedale di San Leonardo si diffondono inquietanti voci di pazienti morti in circostanze misteriose. Sono in molti a ritenere che l'ospedale, a cui andranno i beni di quei ricchi pazienti, si sia macchiato degli atroci delitti per far fronte a una situazione economica disastrosa.
E i pettegolezzi su una suora con una predilezione per la biancheria di seta non fanno che aggravare lo scandalo. Per salvare la reputazione del San Leonardo e la propria carriera, il direttore sir Richard de Ravenser chiede consiglio allo zio John Thoresby, arcivescovo di York, il quale affida il caso a Owen Archer.

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Non ci si può aspettare il pathos manzoniano.
No, decisamente no. La peste c’è ma è un contorno alla storia: colpisce, miete vittime, spaventa ma in modo non tanto convincente.
Sembra più un dato di fatto. C’è e si va avanti.
Qual è allora il nesso del romanzo? 
Dei furti che avvengono all’ospedale di San Leonardo dove i corodi (ospiti della struttura, come in un’antica casa di riposo) muoiono in circostanze misteriose.
Muore anche Julian, lo zio dell’ostessa Bess Merchet che in questo libro diventa stranamente più pettegola del solito arrivando in certi momenti a essere persino fastidiosa.
E in più c’è Hortensia, una suora laica con una reputazione degna di una maitresse.
Richard Ravenser, disperato, decide di chiedere aiuto allo zio John Thoresby che affida il caso a Owen Archer.
E il giallo in sé è andato, anche se non è dei più emozionanti perché la trama si intuisce in fretta e perché stavolta ci sono sul serio troppi personaggi da seguire.
Non mi è piaciuto il fatto che Owen nel libro si imbatte in un’orfana di nome Alisoun, la cui famiglia è stata falciata dalla peste, e che la prenda subito in odio.
Così, senza un motivo, e l’odio si accentua a tal punto che alla fine del libro Alisoun finirà abbandonata a se stessa senza famiglia e senza che nessuno la prenda con sé.
L’autrice mi deve chiarire un concetto: quando Owen incontra Jasper, orfano anche lui, lo adotta e lo cresce come il primo dei suoi figli.
Alisoun invece no.
Decisamente sessista, un attacco gender in piena regola.
Rileggerei il libro? No.