TITOLO: La rosa del farmacista
AUTORE: Candace Robb
GENERE: Giallo storico
CASA EDITRICE: Piemme
AUTORE: Candace Robb
GENERE: Giallo storico
CASA EDITRICE: Piemme
Trama:
Anno del Signore 1363. Due misteriose morti sconvolgono la placida città di York, sepolta sotto un manto di neve: un pellegrino senza nome e un soldato di nobili origini, al servizio dell'Arcivescovo di York.
Una pozione preparata dal farmacista Nicholas Wilton sembra essere l'unico elemento che accomuna le due vittime.
A indagare su questi oscuri delitti viene chiamato il brillante e tenace Owen Archer che sotto le mentite spoglie di apprendista entra nella bottega di mastro Wilton, dove verrà istruito dalla giovane moglie del farmacista, Lucie.
Mentre omicidi si aggiungono a omicidi, davanti a Owen, si dipana un groviglio di inquietanti segreti e crudeli vendette.
Una pozione preparata dal farmacista Nicholas Wilton sembra essere l'unico elemento che accomuna le due vittime.
A indagare su questi oscuri delitti viene chiamato il brillante e tenace Owen Archer che sotto le mentite spoglie di apprendista entra nella bottega di mastro Wilton, dove verrà istruito dalla giovane moglie del farmacista, Lucie.
Mentre omicidi si aggiungono a omicidi, davanti a Owen, si dipana un groviglio di inquietanti segreti e crudeli vendette.
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Mi sono imbattuta in questa serie per caso, mentre leggevo le critiche di alcuni recensori che come me non erano rimasti pienamente soddisfatti della saga di Kingsbridge di Ken Follett.
Un recensore inglese sottolineava come il priore Godwyn fosse ispirato dall’arcidiacono Anselm.
Un recensore inglese sottolineava come il priore Godwyn fosse ispirato dall’arcidiacono Anselm.
Siccome sono una persona decisamente curiosa ho cercato chi fosse tale Anselm ed ecco che mi trovo fra le mani questo libro capostipite di una saga di dieci libri più due che ancora non sono stati tradotti in italiano.
La rosa del farmacista è un grande giallo storico, che non ha niente da invidiare ad altre opere dello stesso genere: ambientato nei tempi difficili di re Edoardo III il libro narra le vicende dell’ex capitano degli arcieri Owen Archer, rimasto orbo dopo essere stato colpito a tradimento da due bretoni che stava cercando di proteggere durante una missione.
Owen non crede più in se stesso, non accetta di essere rimasto sfigurato e accetta con poco entusiasmo l’incarico che l’Arcivescovo Thoresby gli assegna: indagare su due morti misteriose, quella di un pellegrino senza nome e quella di Fitzwilliam, pupillo dell’Arcivescovo.
Quello che sembra un caso all’apparenza facile da risolvere diventerà invece un insidioso labirinto fatto di inganni, tradimenti e fatti del passato che nessuno vuole ricordare e tutto si risolverà in un finale inaspettato e rivelatore, alla Edgar Allan Poe.
L’autrice ha dipinto un quadro a tinte vivaci, ogni personaggio è ben descritto: Owen, la farmacista Lucie, Bess la locandiera vedova, l’arcidiacono Anselm e tutti coloro che ruotano attorno al priorato di York.
Per stessa ammissione dell’autrice ci sono delle licenze moderne ma non le ho trovate per niente disturbanti, anzi secondo me hanno snellito la lettura rendendola più piacevole.
Rileggerei questo libro? Sì.
La rosa del farmacista è un grande giallo storico, che non ha niente da invidiare ad altre opere dello stesso genere: ambientato nei tempi difficili di re Edoardo III il libro narra le vicende dell’ex capitano degli arcieri Owen Archer, rimasto orbo dopo essere stato colpito a tradimento da due bretoni che stava cercando di proteggere durante una missione.
Owen non crede più in se stesso, non accetta di essere rimasto sfigurato e accetta con poco entusiasmo l’incarico che l’Arcivescovo Thoresby gli assegna: indagare su due morti misteriose, quella di un pellegrino senza nome e quella di Fitzwilliam, pupillo dell’Arcivescovo.
Quello che sembra un caso all’apparenza facile da risolvere diventerà invece un insidioso labirinto fatto di inganni, tradimenti e fatti del passato che nessuno vuole ricordare e tutto si risolverà in un finale inaspettato e rivelatore, alla Edgar Allan Poe.
L’autrice ha dipinto un quadro a tinte vivaci, ogni personaggio è ben descritto: Owen, la farmacista Lucie, Bess la locandiera vedova, l’arcidiacono Anselm e tutti coloro che ruotano attorno al priorato di York.
Per stessa ammissione dell’autrice ci sono delle licenze moderne ma non le ho trovate per niente disturbanti, anzi secondo me hanno snellito la lettura rendendola più piacevole.
Rileggerei questo libro? Sì.