TITOLO: Frammenti di razionale confusione
AUTORE: Daniele Naselli
GENERE: Narrativa
CASA EDITRICE: New Book
Trama:
Le vite dei due protagonisti si intrecciano grazie alla pagine di un vecchio diario all'interno del quale Luna cerca di comprendere se stessa e le strane vicende che le accadono, mentre Paolo cerca di lottare contro i suoi demoni.
Ma come possono incastrarsi due storie lontane nel tempo, apparentemente così diverse fra loro? Una storia ricca di colpi di scena che vi lascerà senza fiato...
Le vite dei due protagonisti si intrecciano grazie alla pagine di un vecchio diario all'interno del quale Luna cerca di comprendere se stessa e le strane vicende che le accadono, mentre Paolo cerca di lottare contro i suoi demoni.
Ma come possono incastrarsi due storie lontane nel tempo, apparentemente così diverse fra loro? Una storia ricca di colpi di scena che vi lascerà senza fiato...
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Luna e Paolo.
Anni 80 e anni 90.
Cos’hanno in comune?
Anni 80 e anni 90.
Cos’hanno in comune?
All’apparenza nulla, se non il fatto di raccontare al lettore una storia.
Luna ci parla tramite il suo diario, Paolo invece lo vediamo alle prese con delle sedute da uno psichiatra.
Luna soffre di una gelosia morbosa nei confronti della sorella Iride, Paolo ha un passato tragico alle spalle e ha la morbosa ossessione di seguire le donne per strada.
Due storie destinate a incrociarsi solo nel finale del libro, che coglie di sorpresa il lettore.
Lo stile del libro è asciutto, molto stringato, non è adatto a quel genere di lettori che, come me, amano molto le descrizioni e il dilungarsi dei pensieri. Diciamo che ci si deve un po’ abituare.
Qui siamo di fronte a capitoli minimi, fatti di brevi parole, di sensazioni sfumate, capitoli che vanno intuiti e incastrati come pezzi di un puzzle per arrivare al finale.
Il libro si legge in fretta, dunque, ma non per questo non è bello.
Lo rileggerei? Sì.
Due storie destinate a incrociarsi solo nel finale del libro, che coglie di sorpresa il lettore.
Lo stile del libro è asciutto, molto stringato, non è adatto a quel genere di lettori che, come me, amano molto le descrizioni e il dilungarsi dei pensieri. Diciamo che ci si deve un po’ abituare.
Qui siamo di fronte a capitoli minimi, fatti di brevi parole, di sensazioni sfumate, capitoli che vanno intuiti e incastrati come pezzi di un puzzle per arrivare al finale.
Il libro si legge in fretta, dunque, ma non per questo non è bello.
Lo rileggerei? Sì.