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Gli abissi dello spazio tempo




TITOLO: Gli abissi dello spazio tempo
AUTORE:
Fulvio Gagliardi
GENERE:
Fantascienza
CASA EDITRICE:
Elison Publishing

Trama:
Anno 1997. Un equipaggio di umani atterra in Sicilia proveniente dal lontano futuro. La loro missione è un esperimento sulla natura dello spazio-tempo. Purtroppo, per evitare di essere ostaggi dell’avidità di conoscenza degli uomini, sono costretti a fuggire. In questo viaggio di ritorno al futuro la loro nave compirà diversi errori, rischiando più volte di finire perduta nel cosmo.
Dopo essere finita per errore sulla superficie di Swartzschild del buco nero supermassiccio al centro della Via Lattea, l’astronave quasi dopo un’eternità esce dallo spazio tempo conosciuto e l’equipaggio per un istante si trova al cospetto dell’ “aldilà”. Ricacciati indietro nell’universo, vengono tratti in salvo da una nave umana di mille anni dopo.
La tecnologia di questi ultimi è avanzatissima: si spostano nello spazio e nel tempo materializzando dei buchi neri artificiali che consentendo loro viaggi a distanze immense percorrendo tempi enormi in un istante. 
Nel loro peregrinare incontrano Nostradamus a cui “regalano” notizie sul futuro, notizie che egli poi riporterà nelle sue Centurie. Vengono descritti combattimenti con insetti alieni che vorrebbero invadere la Terra e avventure  su una nana bruna della galassia Andromeda, dove gli uomini rischiano di essere asserviti da piante aliene intelligenti. Ritornati sulla Terra, in uno scontro con gli alieni di Aldebaran la maggior parte di essi vengono uccisi.
I superstiti ritornano oltre l’eternità dove, forse, dal primo arrivo in quel luogo, all’inizio della storia, non ne sono mai andati via...
L’amore totale verso di Lui e verso l’innumerevole moltitudine di esseri inizia e finisce con questa storia.

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I buchi neri sono da sempre un tema molto affascinante, che viene utilizzato nell’ambito della fantascienza letteraria come deus ex machina di una storia.
È così anche per questo romanzo, che racconta di un esperimento sui viaggi nello spazio tempo.
Il viaggio è dunque il filo conduttore del libro.
Viaggio dentro se stessi, viaggio in diversi paesi, viaggio nel tempo e nello spazio.
Il tutto con un Creatore imperscrutabile che fa da burattinaio di tutte le vicende, un’ idea che non mi è piaciuta molto perché poco si allinea con l’astrofisica e con il concetto dei buchi neri.
Da quando infatti la scienza va d’accordo con il concetto di un qualsiasi Divino?
Questa comunque è stata la scelta dell’autore.
Il romanzo richiama per certi versi Interstellar, un film che ho amato molto, anche se non riesce a toccare le sue vette.
Un’altra scelta discutibile, secondo me, è stata la scelta del luogo di provenienza dei personaggi.
Essendo la fantascienza un genere che non ci appartiene, nel senso che non è nato in Italia, suona davvero stonato utilizzare dei personaggi italiani come protagonisti.
Rileggerei questo libro? Non lo so.