Rieccomi finalmente nella blogsfera!
Scusate la mia lunga assenza ma sono
stata molto impegnata e non potevo gestire i miei blog, quindi avevo
saggiamente deciso di metterli in pausa.
In questo periodo ho riflettuto
parecchio sulle letture fatte, sulla mia attività di recensore (che è
antecedente l’apertura dei blog) e da questa riflessione è nato un vademecum di
cose che non vorrei più trovare nei libri:
1)Non voglio più trovare
errori grammaticali e sintattici.
Il refuso ci può stare, anche se non è molto
simpatico è comunque passabile, in fondo un team editoriale è composto da
persone e non da macchine.
Invito quindi tutti quegli scrittori che
pensano di non aver bisogno di niente e nessuno di rivolgersi invece a un
ottimo revisore, così ci risparmiamo accenti sbagliati, apostrofi sbagliati,
punteggiatura alla cavolo e frasi come “scagliò la zampa” e “vado a lavoro”.
2)Non voglio più leggere storie
scritte male.
Sono stanca di quei libri scritti a
punti di vista (parla lui, lei, lui, lei...), delle storie tutto sesso e niente
sostanza, dei racconti sconclusionati colmi di errori cronologici e narrativi.
Il fatto che esistano le case noaep e
quelle self non significa che tutti siano scrittori, occorre avere l’umiltà per
riconoscere se si possiede oppure no questo dono.
3)Non voglio più
castronerie.
Perché scrivere Mamma, se non è un nome
proprio?
E i giorni della settimana o i nomi dei
mesi con l’iniziale maiuscola? Non siamo inglesi!
4)Non voglio più libri
piatti.
Sono arcistufa di quei libri che dopo
dieci pagine sai già come andrà a finire.
5)Non voglio più libri
“copia e incolla”.
Esempio: se qualcuno scrive una storia
su due ragazzi innamorati (lui vampiro, lei no, tanto per farvi capire di cosa
sto parlando), è inaccettabile che centomila aspiranti scrittori decidano di
raccontare guarda caso storie di ragazzi innamorati dove uno è vampiro e
l’altro no.
Siate originali, autori!
Rischiate!
Ed è proprio per questo che ho deciso di
darci un taglio con le segnalazioni e le recensioni su richiesta.
Ho i miei autori, le case editrici tra
cui la Elison con cui sono lieta di collaborare, ma oltre questo basta.
Voglio essere libera di scegliere cosa
leggere e recensire.
E con questo, riparto con le
pubblicazioni dei miei blog.