Trama
"Uno spettro si aggira per
l'immaginario collettivo, e questo spettro si chiama Frankenstein. Mary Shelley
ha indubbiamente creato un capolavoro, ma anche una sorta di icona pop,
divenuta proverbiale e versatile, tale da essere evocata nelle situazioni più
impensate. [...] Da un lato Frankenstein suscita interesse come ipotesi sulla
possibilità di un mortale di sostituirsi a Dio, o alla Natura, mentre
dall'altro riporta alla luce ogni sentimento di orrore e di repulsione radicato
nei più profondi recessi dell'animo umano. Sotto questo punto di vista,
l'impatto dell'opera sul lettore è duplice, stimolandone allo stesso modo
l'interesse così come le più cupe emozioni; il ritmo serrato dell'inseguimento
assieme ai crimini perpetrati dal mostro contribuiscono ulteriormente a tenere
alta la tensione, mentre il pericolo della cosiddetta "hideous
progeny" - a cui la creatura potrebbe dare origine se dotata di una
compagna della stessa specie - provoca le stesse paure generate dal dilagare di
una pestilenza". (Dall'introduzione di Giorgio Borroni)
L’autrice
Mary Shelley, nata Mary Wollstonecraft
Godwin (Londra, 30 agosto 1797 – Londra, 1º febbraio 1851), è stata una
scrittrice, saggista e biografa britannica. È l'autrice del romanzo gotico
Frankenstein (Frankenstein: or, The Modern Prometheus), pubblicato nel 1818;
curò, inoltre, le edizioni delle poesie del marito Percy Bysshe Shelley, poeta
romantico e filosofo. Era figlia della filosofa Mary Wollstonecraft,
antesignana del femminismo, e del filosofo e politico William Godwin.
Perché
leggere questo libro?
Per approcciarsi al genere horror e per conoscere la
prima donna moderna che ha dato vita a un nuovo genere letterario attraverso i
suoi romanzi.