TITOLO:
L’uomo dallo sguardo ottenebrato dal
nuovo che non verrà
AUTORE: Ottaviano Naldi
GENERE: Narrativa
CASA EDITRICE: Elison publishing
AUTORE: Ottaviano Naldi
GENERE: Narrativa
CASA EDITRICE: Elison publishing
Trama:
L'io narrante con una struttura a
cattedrale dipana i momenti salienti dei suoi primi 40 anni.
Lirico e moderno, di certo non è stato
uno stinco di santo. Immaginifico e surreale nelle descrizioni con la
progressiva metamorfosi in mezzo lupo, che metaforicamente cerca la via
d'uscita dal labirinto.
Reale nelle emozioni l'uomo nuovo
ricerca la libertà, ma tutto è ciclico e gli rimarrà il suo sguardo ottenebrato
in un continuo refrain.
Colpa del titolo e della copertina, che
suggerivano il primo un racconto kafkiano e il secondo un romanzo fantasy.
Non è così, però questo non mi ha
impedito di leggere il libro di Ottaviano Naldi.
Una lettura faticosa, lo ammetto.
In parte è dovuto all’impaginazione del
libro, che non concede pause tra i paragrafi e impedisce così alla mente di
assimilare bene i contenuti del testo.
In parte è dovuto al fatto che il libro
sembra il delirio di un uomo che raggiunti i fatidici quarant’anni non ha
ancora capito bene cosa vuole dalla vita.
Non c’è un dialogo con il lettore, non
viene raccontata alcuna storia.
Sono solo considerazioni buttate a caso,
con qualche sfumatura artistica e gay e un finale che richiama il brano
“Destinazione Paradiso” di Gianluca Grignani.
Oltre a tutto questo, mi ha dato
profondamente fastidio il fatto che l’autore reiteri in quasi tutte le pagine
con caratteri maiuscoli (così, anche se uno ha problemi di vista riesce a
leggere) il titolo del libro.
Ho fotografato un pezzo del testo, per
mostrarlo anche a voi.
Rileggerei questo libro? No, no e poi no.