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Orso Oliandri: La leggenda della casa maledetta di Annamaria Corvi




TITOLO: Orso Oliandri: La leggenda della casa maledetta 
AUTORE: Annamaria Corvi
GENERE: Giallo
CASA EDITRICE: Lettere Animate Editore

Trama:
È sera inoltrata quando Orso Oliandri, giornalista affermato, si dirige verso la piazza deserta di quel paese conosciuto per via della Casa Maledetta per vedere chi scenderà dalla corriera delle diciassette; ci sarà davvero lei? D’altra parte le parole udite quella mattina lo avevano talmente scombussolato che non poteva che andare ad accertarsene di persona. Sarebbe stato magnifico rivederla, dopo tutti quegli anni, ma anche un poco imbarazzante, pensando a come lui l’aveva congedata. In quel momento, tuttavia, Orso non poteva nemmeno immaginare quanto da quella sera la sua vita avrebbe preso una piega totalmente nuova e inaspettata, che nemmeno un giornalista come lui poteva sognarsi.


Se credevate che in un paesino che se ne sta tranquillamente abbarbicato sui monti non possa accadere niente, vi state sbagliando.
Anna Maria Corvi, l’autrice di Orso Oliandri e la casa maledetta, ce lo dimostra in un giallo dove niente è lasciato al caso. Ha saputo creare un personaggio a metà strada tra Maigret e Montalbano con un alone di mistero molto particolare.
Fra le luci e le ombre, le tante ombre, del piccolo paese in cui indaga Orso il lettore si muove in punta di piedi entrando non solo nelle trame fitte dell’indagine ma anche nella mente e nel cuore dell’investigatore.
Già, perché Orso ha dei fantasmi contro cui combatte e questi spettri lo conducono in una battaglia contro se stesso e contro il tempo ed è questo l’aspetto che piace al lettore, la fragilità dell’uomo che si nasconde dietro il suo distintivo.

La leggenda riferisce che in quella superba dimora, lustri d’anni addietro, accaddero fatti a dir poco inquietanti che misero a soqquadro quel gruppuscolo di case di pietra e calce.
In una mattina d’inverno quando le ombre della notte non s’erano ancora alzate, per tutto quel paese s’incominciò a udire un lamento dapprima appena sussurrato ma che nel giro di poche ore si fece sempre più intenso, penetrante, urlato, tanto che gli abitanti cominciarono a temere che qualcosa di brutto fosse accaduto alla vecchia casa.

Il libro mi è piaciuto.
In certi punti l’autrice forse è un po’ prolissa e usa termini non sempre immediati ma la storia si fa leggere piacevolmente senza annoiare.
Se c’è una parte che mi è piaciuta di meno è quella riguardante i dialoghi telefonici, dove l’autrice non fa parlare entrambi gli interlocutori: questo crea meno immediatezza e rende anche un po’ difficile immedesimarsi nella lettura.
Niente male la conclusione.
A mio parere questa storia lascia intravedere la possibilità di un sequel, ma l’autrice al momento sembra aver deciso di non far entrare più in scena Orso Oliandri.
Io mi auguro invece in un ritorno di questo personaggio accattivante, per essere di nuovo coinvolta in un’altra misteriosa indagine.
Lo rileggerei? Sì.