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Quattro minuti a mezzanotte di Filippo Semplici




TITOLO: Quattro minuti a mezzanotte
AUTORE: Filippo Semplici
GENERE: Horror
CASA EDITRICE: Delos Digital

Trama:
Non c’è scampo al buio della notte.
Puoi incontrarlo nelle sembianze di un gattino, o in quelle di un perfido serial killer. Puoi incontrarlo sotto il letto, dove le paure più spaventose prendono forma, o in un semplice selfie. Puoi incontralo appena dietro di te. È l’incubo. E quando lo riconosci, è già troppo tardi...


Il titolo e la costruzione dell’opera, quattro racconti in un solo libro (di cui uno, “Il cucciolo”, era già stato pubblicato), strizzano l’occhio a Stephen King e al suo libro (appunto una raccolta di quattro racconti) “Quattro dopo mezzanotte” del 1990.
È anche per questo motivo che ho deciso di leggere il libro di Filippo Semplici, definito “il nuovo Re dell’orrore”: la curiosità di scoprire un horror italiano e di provare quel brivido di inquietudine e terrore che ricerco sempre in un romanzo dell’orrore.
Purtroppo questa raccolta di racconti non mi ha fatto provare quel brivido che tanto desideravo trovarvi dentro.
Lo scrittore non ha, per fortuna, fatto errori grammaticali né ci sono refusi: è lo stile con cui sono narrate le vicende che non mi ha convinta.
L’ho trovato stilisticamente un po’ arrangiato e da sistemare per alcune locuzioni o nei dialoghi dei personaggi, e nel complesso la narrazione mi è parsa un po’ troppo frettolosa.
Forse sarebbe stato meglio concentrarsi su uno dei racconti, per esempio “Selfie” che era molto interessante, e svilupparlo fino a farlo diventare un romanzo in modo da ottenere più potenziale per la storia, maggiore approfondimento e coinvolgimento.