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Nessun legame di Yvy D. Morgan



TITOLO: Nessun legame
AUTORE: Ivy D. Morgan
GENERE: Romanzo / New Adult
CASA EDITRICE: Self Publishing

Trama:
Jonathan. Un passato solitario e turbolento da cui fuggire.
Un presente fatto di sopravvivenza e solitudine.
Valerie. Un passato sofferto e doloroso da dimenticare.
Un presente fatto di rinunce e assenze.
Estremamente diversi, eppure così simili.
Un evento improvviso e violento li porterà a incontrarsi e a entrare in punta di piedi l’uno nella vita dell’altra. Nonostante la ritrosia di Valerie a lasciarsi andare e il timore di Jonathan di legarsi a qualcuno, sapranno capirsi e sostenersi come solo due anime affini possono fare.
Il passato beffardo, però, si farà avanti in maniera del tutto inattesa, scombinando le loro vite in maniera imprevedibile.
Saranno in grado di scrollarsi di dosso timori e inquietudini o continueranno la loro vita senza cedere al bisogno d’amore?


L’amore salva.
Se dovessi descrivere questo romanzo, non ci sarebbe frase migliore.
L’autrice racconta la storia di due ragazzi sfortunati, senza affetto, che hanno subito violenze indicibili e che non credono più nel prossimo.
Ragazzi che sono dovuti scappare di casa, che hanno cambiato identità per salvarsi dalle continue persecuzioni, e che sono soli contro il mondo.
Jonathan e Valerie sono anime che si incontrano per caso, ma da quell’incontro nascerà qualcosa di nuovo e bellissimo.
Penso che questo libro sia un inno non solo all’amore ma anche all’amicizia e al riscatto personale che porta i protagonisti verso una nuova vita.
Nella narrazione sono importanti anche i personaggi di Stella, Jeremy, Andie ed Eric che vanno a completare l’universo creato da Valerie e Jonathan.
L’autrice, ancora acerba in alcuni punti ma piena di talento, si muove con una narrazione bella, scorrevole, a tratti cruda e molto profonda capace di dare speranza e infondere fiducia.
Mi auguro che la sua carriera di scrittrice continui con altri bei libri come questo.

“«Non so se ne sono capace. Di legarmi a qualcuno, intendo. Non l’ho mai fatto. Non so come si faccia. Io sono… sono…» Un casino. Non sono degno di lei. Non sono degno di nessuno. Frugo nella mia mente, alla ricerca di un altro modo per dirlo. «Valerie ne ha passate tante e ha bisogno di una persona equilibrata accanto, di una persona… sana, non di uno come me…»
«Se stai per dire una di quelle cazzate alla “sono marcio” lascia stare, altrimenti ti prendo a pugni».
«Andie…»
«Jon, non ho idea di cosa tu abbia passato, probabilmente non posso neppure immaginarlo. Ma ne sei uscito. Hai tutto il diritto di farti una vita, di stare bene, di avere Val accanto a te».
«Io non sono come te, come voi. Qualsiasi rapporto abbia avuto in passato mi ha distrutto. Fisicamente o emotivamente. Sono stanco. Da morire. E poi…»
Resta in attesa, senza forzarmi.
Mi guardo attorno: decine di persone mi scorrono davanti, ognuno coi suoi problemi, coi suoi demoni. Ragazze mezze nude mi lanciano occhiate lascive, ma la mia mente è tutta da un’altra parte. Mi volto e mi appoggio al bancone, coprendomi il viso con le mani in un moto di stizza mentre esalo un lamento stanco. È arrivato il momento di una delle confessioni più difficili, forse la più difficile della mia vita.”




L'autrice risponde:

1-Che età avevi quando hai letto il tuo primo libro?

Più o meno 10 anni, è stato Pattini d’Argento
  
2-Perché hai cominciato a scrivere?

Fin da quando ero bambina, mi vengono in mente alcune situazioni, o “scene”, come un primo bacio, un litigio, un incontro, cose così. Il fatto è che non riesco a togliermele dalla testa per settimane, mi tormentano di giorno ma soprattutto di notte così, qualche anno fa, per “disperazione”, ho provato a scrivere quello che avevo in mente e… mi ha lasciato in pace. Una cosa tira l’altra e ho scoperto che mi piace scrivere e dare voce ai personaggi che vengono a trovarmi.
  
3-Tra i personaggi del tuo libro, chi hai amato di più e chi di meno?

Jonathan è quello che ho amato di più perché ha saputo mettere in discussione tutto quello in cui credeva, tutto quello che lo faceva sentire al sicuro per amore di Valerie. Quelli che ho odiato sono due, il padre di Jonathan e il patrigno di Valerie, per quello che hanno inflitto ai loro figli.
  
4-Cosa significa per te scrivere?

Tutto. Scrivere vuol dire respirare, sfogarmi, sognare… in una parola: vivere! Non potrei farne a meno. Non so come ho fatto a vivere senza farlo, perché ora mi sarebbe impossibile non scrivere.
  
5-A che lettori pensi quando scrivi?

Sinceramente non penso al lettore, non scrivo la storia in base a quello che penso vorrebbe leggere un ipotetico lettore. La storia è quella, i personaggi sono quelli, sono loro che vengono a raccontarmi la loro storia, la loro vita, i loro desideri, e io non posso fare altro che scriverla. Se provo a cambiare qualcosa perché magari non mi piace, non riesco a scriverlo in maniera decente, è come se a quel pezzo di storia mancasse… il cuore

6-Quali autori ti hanno ispirata?

Ispirata, nessuno, ma credo che ogni libro che ci rimane nel cuore, lasci dentro di noi una traccia, anche se spesso non ce ne rendiamo conto.
  
7-Che libri oltre il tuo consiglieresti ai lettori?

Dipende da cosa cercano:
Se non vogliono dormire la notte, con Pet Sematary di Stephen King vanno sul sicuro.
Se cercano un amore tormentato e sofferto fatto di tradimenti e bugie, devono leggere Per Una Notte o Per Sempre di Robin C.
Se invece preferiscono una storia d’amore passionale ed elettrizzante che si svolge in un’ambientazione fuori dal comune, con un mistero da svelare e scritta con uno stile giovane e curato, Salvami di Laura Gaeta è quello che fa per loro.

8-Prima di scrivere stili una scaletta?

Assolutamente no. Le storie mi vengono raccontate direttamente dai personaggi, ma lo fanno un po’ alla vota e, purtroppo, mai in ordine cronologico.
  
9-Cosa hai provato quando hai visto pubblicato il tuo libro?

È stato pazzesco, un insieme di emozioni indescrivibile: paura, ansia, gioia, attesa…
  
10-Che progetti hai per il futuro?

Altri tre libri nel cassetto, di cui uno spin off di Nessun Legame, in cui racconto la storia di due personaggi secondari.
  
Colgo l’occasione per ringraziarti per la tua disponibilità e cortesia, e ti auguro un felice anno nuovo.

Grazie Ivy per aver risposto alle mie domande, spero di leggere presto un altro tuo libro.