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La fiaba e la favola


Il primo genere letterario che tutti conosciamo... non è un genere unico!
Sono due generi, infatti, che spesso si confondono l’uno con l’altro: la fiaba e la favola.

La favola (dal latina fabula) è un racconto molto breve dove di solito agiscono animali, oppure persone, e vi è sempre una morale in esse. Le più antiche e famose ci giungono da Esopo e Fedro.
Il compito delle fiabe è insegnare qualcosa di positivo, o metterci in guardia contro qualcosa di negativo.
Il pubblico delle favole è variopinto anche se di solito si preferisce associarle alle letture infantili per la loro facile comprensione.
Dalle fiabe spesso sono nati proverbi e detti popolari come, per esempio, "chi non risica non rosica" o "tanto va la gatta al lardo che ci lascia lo zampino".


La fiaba è invece una narrazione un po’ più lunga dove intervengono anche creature soprannaturali e il fantastico (detto anche meraviglioso) si mescola alla realtà.
Le fiabe provengono tutte da epos di paesi diversi e sono frutto di una tradizione orale diventa poi scritta solo in epoca moderna.
I più noti “cacciatori” di fiabe sono stati i fratelli Grimm ma vi sono tantissimi altri favolisti noti come Perrault, Andersen o i più moderni Rodari e Munari.
Un’altra caratteristica della fiaba è che la vicenda narrata non è mai situata geograficamente e cronologicamente in un tempo definito come dice infatti il famoso “C’era una volta...”.


Qual è il pubblico delle fiabe?
Verrebbe da dire i bambini, al massimo i ragazzi.
Invece no.
Esistono tante fiabe scritte per un pubblico adulto, anzi si potrebbe dire che le fiabe sono dapprima nate per gli adulti e poi adattate per i bambini.
Perché la fiaba prepara alla vita, a qualsiasi età la si legga torna sempre utile.