TITOLO: Sara al tramonto
AUTORE: Maurizio De Giovanni
GENERE: Thriller
CASA EDITRICE: Rizzoli
Trama:
Sara non vuole esistere. Il suo dono è
l’invisibilità, il talento di rubare i segreti delle persone. Capelli grigi, di
una bellezza trattenuta solo dall’anonimato in cui si è chiusa, per amore ha
lasciato tutto seguendo l’unico uomo capace di farla sentire viva. Ma non si è
mai pentita di nulla e rivendica ogni scelta. Poliziotta in pensione, ha
lavorato in un’unità legata ai Servizi, impegnata in intercettazioni non
autorizzate. Il tempo le è scivolato tra le dita mentre ascoltava le storie
degli altri. E adesso che Viola, la compagna del figlio morto, la sta per
rendere nonna, il destino le presenta un nuovo caso. Anche se è fuori dal giro,
una vecchia collega che ben conosce la sua abilità nel leggere le labbra – fin
quasi i pensieri – della gente, la spinge a indagare su un omicidio già
risolto. Così Sara, che non si fida mai delle verità più ovvie, torna in
azione, in compagnia di Davide Pardo, uno sbirro stropicciato che si ritrova
accanto per caso, e con il contributo inatteso di Viola e del suo occhio da
fotografa a cui non sfugge nulla. Maurizio De Giovanni ha dato vita a un
personaggio che rimarrà tra i più memorabili del noir italiano. Sara, la donna
invisibile che, dal suo archivio nascosto in una Napoli periferica e lunare, ci
trascina nel luogo in cui tutti vorremmo essere: in fondo al nostro cuore,
anche quando è nero.
Passa tutte le giornate come in una
obnubilante routine finché una vecchia amica e collega, Daniela, la coinvolgerà
in un caso che finirà per trascinarvi dentro anche Viola e un giovane agente di
belle speranze, Daniele Pardo.
Queste tre persone, così diverse fra
loro, danno vita a un giallo che ricorda molto quelli di Agata Christie: lento,
metodico, analitico, dove nulla viene lasciato al caso.
Il solo difetto del libro è che manca
quel “detto non detto” tipico dei gialli, per cui a un certo punto della
narrazione diventa subito chiaro chi sarà il colpevole e questo smorza un po’
il piacere della lettura, che procede in ogni caso per il desiderio di scoprire
come si evolveranno i personaggi.
Il libro è il primo di una, spero,
fortunata serie che vedrà ancora coinvolti in altri casi Sara, Viola e Daniele.
Concludo con un appunto personale: bella
l’idea di affiancare al terzetto l’adorabile e un po’ pasticcione il cane di
Daniele, un bovaro dal cuore d’oro che ha il potere di stemperare la tensione
del romanzo nei momenti giusti.