Il romanzo, anche se può sembrare strano, non è così recente come siamo
portati a credere.
La sola parola infatti risale ai tempi dei nostri antenati latini
quando per romanzo si intendeva “romanice loqui” ovvero “parlare latino” e per
estensione anche scrivere ed esprimersi nella lingua che all’epoca era
considerata la più dotta ed evoluta.
Il primo romanzo giunto sino a noi non è tuttavia romano ma greco e si
intitola “Nino e Semiramide”.
Risalente alla fine del II secolo avanti Cristo, è conservato in
maniera frammentaria su alcuni papiri a Berlino ed è noto come “una lunga
storia d’amore, spesso sentimentale, congiunta e intersecata da un racconto di
avventure e peripezie.” [Fonte: enciclopedia Treccani].
Il romanzo percorre i secoli venendo disprezzato dai letterati che
preferivano i poemi epici e la poesia, fino a quando viene ripreso in
considerazione dai barbari che dopo la caduta dell’Impero Romano trasformarono
la parola “romanice” in “romanz” e diedero vita a una nuova serie di racconti
che presto si diffusero in tutta Europa: i romanzi cavalleschi e i romanzi
cortesi.
Per avvicinarci al concetto di romanzo moderno, come siamo abituati a
concepirlo, bisogna attendere il Seicento e l’opera “Don Quixote” di Cervantes
che pone per la prima volta il lettore di fronte ad un racconto sì immaginario
ma anche verosimile perché lo pone di
fronte a questioni esistenziali (l’inganno, il potere, la ricerca, l’amicizia,
la follia...) che non può fare a meno di non considerare (anche nei romanzi
moderni, lo scrittore pone o tenta di porre il lettore davanti a delle
riflessioni usando la storia come mezzo di comunicazione).
Nel secolo successivo, grazie al progressivo e crescente numero di
autori che si cimentano nel genere romanzesco, l’Europa borghese apre le porte
a questo nuovo genere letterario in netto contrasto con le letture degli
aristocratici e il romanzo finalmente inizia a spopolare dapprima con intenti
educativi e poi con la funzione di svago, racconto e testimonianza.
I paesi che più influiscono nella nascita del romanzo sono stati senza
dubbio l’Inghilterra e la Francia con autori come Defoe, Dumas, Hugo,
Richardson...
L’Italia purtroppo, a causa di una frattura intellettuale fra
scrittori, rimarrà indietro di ben un secolo fino a quando Alessandro Manzoni
pubblicherà il primo romanzo italiano moderno: “I Promessi Sposi”.
Nel Novecento, infine, assistiamo ad una rivoluzione letteraria che
amplia i generi romanzeschi allora noti e scardina il concetto stesso di
romanzo per cui oggi non esiste più una distinzione fra romanzo, racconto e
novella, ma si preferisce più una blanda e generica differenziazione fra
“romanzo” e “romanzo breve” (spesso ormai nemmeno più utilizzata, in favore
solo della definizione di romanzo).
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