Chiacchiere fra amiche.
Si parlava di libri, di bookblogger e di rubriche, così mi sento dire
che sono una bookblogger anomala.
Anomala?
Ma che vuol dire anomala? Spiegatemi cosa significa la normalità e
allora riparleremo del mio essere anomala.
Intanto, però, mi diverto a condividere con voi la lista delle mie
“anomalie”.
1-Non leggo per forza libri
consigliati.
Se devo leggere un libro, lo leggo perché ha suscitato il mio interesse
e voglio scoprire di cosa parla.
Non sono d’accordo con la politica del “leggilo perché lo hanno letto
tutti”, spesso i libri migliori sono quelli “di nicchia”, self e di autori non
troppo famosi.
2-Non faccio i TBR.
Mi dispiace, non ci riesco proprio.
Le liste di libri da leggere mi mettono ansia.
Ci sono periodi in cui riesco a leggere anche più di due libri insieme
e periodi, complice anche lo studio, dove non leggo nulla all’infuori dei testi
universitari.
3-Non capisco le Cover Reveal.
Non sono un’esteta delle copertine, non provo un intimo piacere nel
vedere una copertina né spasmo dal conoscere che copertina avrà un libro in
uscita.
È la vita.
4-Niente Review Party.
Penso che nella vita di un bookblogger esista un limite a tutto, anche
alle recensioni.
Un autore NON può proporsi in contemporanea a qualcosa come venti bookblogger
per farsi recensire lo stesso libro (e soprattutto farselo recensire da tutti
positivamente), già quando lo ha chiesto a due, massimo tre persone va bene.
Poi diventa spam di recensioni.
5-Non tutte le novità vengono
per nuocere.
Leggo un libro, anche se magari è uscito da poche settimane, a patto
che questo abbia carpito la mia attenzione.
Non sono dell’avviso che solo i libri con più di dieci anni di vendita
alle spalle siano i migliori.
6-Niente giudizi assillanti.
Se recensisco un libro, lo prendo nella sua interezza e cerco di essere
molto professionale nei miei giudizi.
Non capisco e non capirò mai chi giudica un autore dal nome, chi dà
punti alle copertine, al titolo del libro, ai personaggi e a volte anche alla
sinossi.
Sono persone ossessionate dal giudizio.
7-Non mi fido delle recensioni
altrui.
Poco importa se un libro è stato giudicato bene o male da qualcun
altro, finché non l’ho letto non esprimo mai un’idea su di esso.
8-Non ci metto la faccia.
Per essere una bookblogger è necessario spammare ovunque una foto di te
stessa con in mano il libro che stai leggendo?
Secondo me no. È narcisismo libresco.
9-Niente razzismi.
Non mi piacciono le bookblogger "razziste".
Personaggi LGBT, di colore, orientali, alieni, vampiri, zombie, mannari
e mutaforma, androidi... benvenuti a tutti, purché il libro sia davvero scritto bene!
(immagine lindiceonline)